In Australia, un gruppo di ingegneri biomedici ha sviluppato un prototipo di robot flessibile in grado di 3D stampare biomateriali direttamente all’interno del corpo umano. Il dispositivo, chiamato F3DB, funziona come uno strumento endoscopico e potrebbe rappresentare un’alternativa a interventi chirurgici più invasivi per riparare tessuti o vasi sanguigni danneggiati.
Secondo gli sviluppatori, questa nuova tecnologia potrebbe ridurre notevolmente i rischi associati alla chirurgia, come la perdita di sangue e le infezioni, migliorando la qualità della vita dei pazienti.
Il robot F3DB è in grado di 3D stampare biomateriali all’interno del corpo umano grazie a una sonda flessibile dotata di ugelli speciali. La sonda, controllata da un sistema computerizzato, è in grado di raggiungere le zone danneggiate all’interno del corpo e depositare i materiali necessari per la ricostruzione dei tessuti danneggiati.
Questa tecnologia potrebbe rappresentare una vera e propria rivoluzione nella chirurgia, permettendo di effettuare interventi meno invasivi e riducendo il tempo di recupero dei pazienti. Il team di ingegneri biomedici che ha sviluppato il prototipo di robot flessibile sta continuando a lavorare per migliorare ulteriormente questa tecnologia, che potrebbe rappresentare un’importante evoluzione per la medicina moderna.