Il 25% dei lavoratori nell’area euro utilizza strumenti di IA. Giovani e laureati più ottimisti sul futuro occupazionale.
Un recente studio della Banca Centrale Europea basato sul Consumer Expectations Survey rivela che l’intelligenza artificiale è già parte della routine quotidiana di un lavoratore su quattro nei Paesi dell’eurozona. I dati mostrano una maggiore adozione dell’IA tra i giovani (36% nella fascia 18-34 anni) e i laureati (30%), mentre l’uso scende al 18% tra gli over 55 e chi non ha un titolo universitario.
Contrariamente alle narrazioni più allarmistiche, il 78% dei lavoratori non teme impatti negativi: il 41% si aspetta benefici in termini di produttività e opportunità, il 37% non prevede cambiamenti. Solo il 20% teme ricadute occupazionali. I più ottimisti sono coloro che già usano l’IA, in particolare manager, tecnici e professionisti, oltre ai lavoratori del settore finanziario e dei servizi professionali.
Il grado di familiarità con gli strumenti digitali incide fortemente sulle percezioni: l’uso regolare dell’IA, spesso legato a formazione e aggiornamento professionale, riduce le paure legate all’automazione. Al contrario, i settori caratterizzati da mansioni manuali o meno digitalizzate esprimono maggiore preoccupazione.
Secondo la BCE, l’impatto netto dell’IA sul mercato del lavoro resta da verificare. Tuttavia, i dati suggeriscono che la formazione e l’adozione consapevole delle nuove tecnologie possono favorire un’evoluzione positiva delle competenze e dell’occupazione.
Fonti:
- Banca Centrale Europea – The ECB Blog, 21 marzo 2025
- Economic Policy (2025), “New technologies and jobs in Europe”
- Quarterly Journal of Economics (2023), “Generative AI at Work”
Per approfondire:
- Studio BCE su nuove tecnologie e occupazione in Europa (2025)
- BIS Bulletin: AI e fiducia dei lavoratori (2024)
Conclusione – Pro e rischi etici/sociali:
Pro: maggiore produttività, nuove opportunità occupazionali, valorizzazione delle competenze analitiche.
Rischi: disparità nell’accesso alla formazione, esclusione digitale, paure di sostituzione nei lavori manuali.
