L’autore Rootport ha creato Cyberpunk: Peach John, il primo manga giapponese interamente disegnato da un’algoritmo. Rootport, che ha dichiarato di avere “assolutamente zero” talento nel disegno, ha utilizzato strumenti di intelligenza artificiale come Midjourney, Stable Diffusion e DALL-E 2 per realizzare il suo lavoro in soli sei settimane, un tempo impensabile per un artista esperto.
Machine magic or art menace?
— AFP News Agency (@AFP) March 6, 2023
The author of Japan's first fully AI-drawn manga "Cyberpunk: Peach John" admits he has "absolutely zero" drawing talent and relied on Midjourney, a viral AI tool that has sent the art world into a spinhttps://t.co/zbXksSoG0Q pic.twitter.com/cjzKeVAF9S
Tuttavia, la sua idea ha sollevato interrogativi sulla minaccia che la tecnologia potrebbe rappresentare per i posti di lavoro e il copyright nell’industria dei fumetti multimiliardaria della nazione. Alcuni legislatori giapponesi hanno sollevato preoccupazioni sui diritti degli artisti, ma gli esperti affermano che le violazioni del copyright sono improbabili se l’arte dell’intelligenza artificiale viene realizzata utilizzando semplici suggerimenti di testo, con poca creativitĂ umana.
Il lavoro di Rootport, tuttavia, dimostra che la tecnologia potrebbe rubare posti di lavoro ai giovani artisti di manga, che dipingono scrupolosamente le immagini di sfondo per ogni scena. Netflix ha rilasciato un cortometraggio animato giapponese a gennaio utilizzando sfondi generati dall’intelligenza artificiale, ma è stato criticato online per non aver assunto animatori umani. Secondo il professore della Keio University Satoshi Kurihara, “la possibilitĂ che gli assistenti degli artisti di manga vengano sostituiti (dall’intelligenza artificiale) non è zero”.
Nonostante le preoccupazioni, Rootport ritiene che l’IA possa “spianare la strada a persone senza talento artistico per farsi strada” nell’industria dei manga, a condizione che abbiano buone storie da raccontare. Il suo lavoro ha giĂ suscitato clamore online prima della sua uscita il 9 marzo da parte di Shinchosha, un’importante casa editrice.
Tuttavia, il lavoro di Rootport solleva anche una domanda importante: la tecnologia può veramente sostituire il talento artistico e l’abilitĂ manuale che gli artisti di manga hanno sviluppato attraverso anni di pratica e passione? Secondo il professore Kurihara, “la creativitĂ umana è difficile da replicare” per l’IA.
Anche Rootport ha ammesso che il processo di utilizzo dell’IA è stato “divertente”, ma non ha dato la stessa soddisfazione di disegnare qualcosa a mano da zero. In ogni caso, la sua creazione rappresenta un passo avanti nell’evoluzione dei manga giapponesi e un possibile segnale di cambiamento per l’intera industria. La magia delle macchine potrebbe portare a una rivoluzione nell’arte dei manga, ma il suo impatto sulla creativitĂ umana e sull’occupazione nel settore resta ancora da vedere.