L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa, con l’uscita di ChatGPT e dell’iterazione GPT-4, ha riportato al centro del dibattito l’interrogativo se le macchine stiano diventando sempre più simili agli esseri umani. Ma questa discussione risale a molto tempo fa, sin dai primi anni del boom dell’informatica. Nel 1950, Alan Turing, fondatore dell’informatica, si chiedeva se le macchine potessero pensare.
Nonostante gli anni e le fasi alterne di sviluppo e di stallo, l’intelligenza artificiale è stata rivoluzionata grazie all’enorme diffusione degli algoritmi di deep learning degli ultimi dieci anni. Nonostante ciò, si potrebbe porre un’altra domanda: l’intelligenza artificiale ha bisogno di diventare sempre più simile a quella umana? Perché misurare i suoi progressi in termini umani? (vedi articolo Wired “E se all’intelligenza artificiale non servisse essere intelligente?“)
Ad oggi, nonostante ci siano state alcune suggestioni in tal senso, non stiamo assistendo ad una vera e propria forma di intelligenza, ma a macchine capaci di individuare le sequenze di parole che rispondono alle nostre domande, senza comprendere il significato di ciò che stanno dicendo.
Tuttavia, nonostante ciò, l’intelligenza artificiale sta raggiungendo traguardi incredibili, come nel caso di AlphaFold, algoritmo sviluppato da DeepMind (di proprietà di Google) in grado di determinare con precisione la struttura delle proteine e che potrebbe rivoluzionare il mondo della sanità.
L’intelligenza artificiale, dall’avvento del deep learning, si è gradualmente integrata in un numero esorbitante di servizi, dispositivi e strumenti, come la gestione della temperatura nelle nostre case, la selezione dei curriculum, la suggerimento di cosa comprare e molto altro ancora.
Non è detto che l’intelligenza artificiale debba diventare sempre più simile all’intelligenza umana per essere utile e portare vantaggi concreti. L’intelligenza artificiale è un’innovazione fondamentale, in costante evoluzione, che sta cambiando il nostro modo di vivere e che potrebbe cambiare il mondo in cui viviamo in modo ancora più radicale nel futuro.