Mentre l’uragano Melissa colpiva i Caraibi, numerosi video falsi generati dall’intelligenza artificiale hanno inondato i social media, diffondendo disinformazione e confusione tra gli utenti. Le clip, apparentemente reali, hanno mostrato squali che nuotavano in una piscina di un hotel giamaicano e l’aeroporto di Kingston devastato, scene mai avvenute.
Le autorità locali hanno invitato i cittadini a seguire solo canali ufficiali. “Molti di questi video sono falsi”, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione giamaicano Dana Morris Dixon. Alcuni filmati sono stati assemblati da vecchie riprese, altri creati interamente con strumenti come Sora, il generatore video lanciato da OpenAI.
Secondo NewsGuard, con l’ultima generazione di tecnologie IA diventa sempre più difficile distinguere contenuti autentici dai deepfake, poiché molti difetti visivi tradizionali stanno scomparendo. Henry Ajder, esperto di IA, ha sottolineato che la motivazione principale dietro questi video è l’engagement: con milioni di visualizzazioni, i creatori possono ottenere guadagni e follower.
Tra gli account coinvolti, spicca Yulian_Studios, profilo TikTok dominicano che si definisce “creatore di contenuti con effetti visivi basati sull’IA”.
Gli esperti raccomandano alcune precauzioni:
- Controllare le filigrane dei generatori video;
- Osservare dettagli incoerenti come testi distorti o forme innaturali;
- Verificare l’autore del contenuto e la sua attendibilità;
- Affidarsi al contesto e al proprio istinto critico.
Il caso Melissa segna un punto di svolta: i disastri naturali diventano terreno fertile per la manipolazione digitale, con rischi per la sicurezza informativa e la fiducia pubblica.
Approfondimento storico
- UNESCO – Fake news e disinformazione
- NewsGuard – Analisi sulla disinformazione online
- Poynter – Fact-checking e strumenti per i media
Consigli di lettura
- European Commission – AI Act e regolazione della trasparenza
- MIT Technology Review – Evoluzione dei deepfake
Abstract
L’uso dell’intelligenza artificiale nei deepfake durante emergenze naturali porta benefici minimi ai creatori (guadagni rapidi, visibilità) ma genera gravi rischi etici e sociali: perdita di fiducia nei media, confusione durante le crisi, pericoli per la sicurezza pubblica. In futuro, senza strumenti di verifica avanzati e alfabetizzazione digitale diffusa, la società potrebbe trovarsi impreparata di fronte a una manipolazione di massa sempre più realistica.







