Spotify ha annunciato accordi con Sony, Universal, Warner e Merlin per sviluppare strumenti di intelligenza artificiale che mettano al centro artisti e cantautori, garantendo copyright e compensi equi. L’obiettivo: un’IA “responsabile” che supporti la creatività senza sostituirla.
Un’alleanza tra piattaforme e major
Il 16 ottobre 2025 Spotify ha reso nota la collaborazione con le principali etichette discografiche globali per creare prodotti musicali basati su intelligenza artificiale generativa. L’iniziativa arriva dopo le polemiche per l’emergere di brani interamente creati da AI, accusati di marginalizzare il lavoro umano.
Strumenti di AI con consenso degli artisti
La piattaforma svilupperà un sistema che consente ai musicisti di decidere se e come permettere l’uso dei propri brani da parte dell’IA, con la possibilità di monitorarne l’impiego e ricevere compensi. Verrà adottato lo standard DDEX per etichettare i contenuti che includono AI, migliorando trasparenza e tracciabilità.
Etica e copyright come priorità
Spotify ha ribadito la centralità del diritto d’autore: “Il copyright è essenziale, i diritti dei musicisti contano”. Per questo, oltre a strumenti già disponibili come l’AI DJ e le playlist generate da prompt, la società sta creando un laboratorio di ricerca e un team dedicato allo sviluppo di soluzioni tecnologiche sostenibili.
Cronologia di fatti collegati
- 2023-2024: diffusione virale di brani interamente generati da AI su Spotify (BBC).
- 2024: prime linee guida dell’Unione Europea sulla trasparenza dei contenuti AI nel settore culturale (Commissione UE).
- Settembre 2025: Spotify aggiorna la policy anti-spam per limitare upload di massa e duplicati basati su AI (IFPI).
Consigli di approfondimento
- OMS e AI generativa nella creatività
- UNESCO: diritti culturali e intelligenza artificiale
- IFPI Global Music Report
Abstract
L’iniziativa di Spotify apre una fase cruciale nel rapporto tra AI e musica: pro – trasparenza, remunerazione degli artisti, controllo sull’uso dei brani. Rischi – possibili abusi tecnologici, concentrazione del potere nelle mani delle piattaforme, ridefinizione del concetto di creatività. A livello sociale ed etico, il futuro dipenderà dal bilanciamento tra tutela dei diritti e innovazione tecnologica, con potenziali conseguenze sulle dinamiche di produzione musicale e sul lavoro artistico.







