Il Consiglio d’Europa ha adottato la prima convenzione internazionale giuridicamente vincolante sull’intelligenza artificiale. Questa convenzione mira a garantire che l’uso dei sistemi di AI rispetti i diritti umani, la democrazia e lo stato di diritto, sia nel settore pubblico che privato. La convenzione si basa sulla definizione di “sistemi di AI” adottata dall’OCSE e riflette molti aspetti del Regolamento Europeo sull’AI (AI Act).
Il documento del Consiglio d’Europa si concentra sul ciclo di vita dei sistemi di AI, coprendo tutte le fasi dall’ideazione alla dismissione. Tuttavia, si distingue dall’AI Act perché si focalizza specificamente sulle attività che potrebbero interferire con i diritti umani e la democrazia, piuttosto che su modelli o pratiche particolari.
Tra i principi fondamentali della convenzione vi è il rispetto della dignità umana e dell’autonomia individuale. L’uso dell’AI non dovrebbe disumanizzare le persone o ridurle a semplici dati. La trasparenza è un altro pilastro cruciale: i processi decisionali dell’AI devono essere comprensibili e accessibili. La convenzione richiede anche meccanismi di responsabilità per garantire che le entità coinvolte nell’AI rispondano degli impatti negativi.
La convenzione prevede inoltre misure legislative e amministrative per regolare l’uso dell’AI, proporzionate alla gravità dei rischi. L’obiettivo è bilanciare l’innovazione tecnologica con la protezione dei diritti fondamentali.
La convenzione sarà aperta alla firma dal 5 settembre 2024 per i membri del Consiglio d’Europa e altri paesi che hanno contribuito alla sua stesura. Entrerà in vigore quando almeno cinque firmatari avranno espresso il loro consenso. Con questa convenzione, il Consiglio d’Europa fa un passo significativo verso un uso responsabile e etico dell’intelligenza artificiale.