Meta avrebbe chiesto aiuto finanziario a Microsoft, Amazon e altri big tech per l’addestramento dei modelli Llama. Apple esclusa dalla trattativa.
Secondo quanto riportato da The Information, Meta si sarebbe rivolta a Microsoft, Amazon e ad altri attori del settore tecnologico per ottenere un sostegno economico nella fase di addestramento dei modelli di intelligenza artificiale della famiglia Llama. In cambio, le aziende coinvolte riceverebbero “incentivi”, tra cui l’accesso privilegiato al modello e la possibilità di partecipare attivamente al suo sviluppo.
La mossa suggerisce una strategia sempre più collaborativa da parte di Meta nel settore dell’AI, cercando di diluire i costi crescenti legati all’addestramento dei modelli di frontiera. Nonostante l’interesse comune per l’avanzamento dell’intelligenza artificiale, alcune aziende sarebbero rimaste fuori dalle trattative. Tra queste, Apple. L’esclusione sarebbe legata a recenti tensioni tra i due colossi, anche se non sono stati diffusi ulteriori dettagli ufficiali.
Il tentativo di Meta rientra in una tendenza più ampia che vede le grandi piattaforme tecnologiche unire risorse per mantenere la competitività nello sviluppo dei foundation models, minimizzando i rischi e condividendo l’accesso a tecnologie strategiche. Tuttavia, queste alleanze sollevano interrogativi etici e normativi sulla trasparenza degli accordi e sulla neutralità dell’accesso all’intelligenza artificiale.
Approfondimento:
🔹 Meta’s AI Strategy Faces a New Test as It Asks Tech Giants for Help – The Information, aprile 2025.Â
🔹 Competition and Cooperation in AI Development – OECD, 2024.Â
Consigli di lettura:
– Microsoft e OpenAI: alleanza strategica
– Modelli open-source vs proprietari: scenari futuri
Abstract:
La collaborazione tra big tech per finanziare l’AI, come nel caso tra Meta, Microsoft e Amazon, può accelerare l’innovazione e la condivisione delle competenze, ma pone anche rischi in termini di centralizzazione del potere, esclusione di alcuni attori (come Apple) e governance opaca. Eticamente, emergono dubbi sulla reale apertura dei modelli e sulla parità di accesso. In futuro, tali dinamiche potrebbero ridefinire i rapporti di forza nel settore AI, incentivando alleanze selettive e conflitti geopolitici digitali.
