L’intelligenza artificiale e la Public diplomacy

L’intelligenza artificiale e la public diplomacy sono due temi molto interessanti e attuali. L’intelligenza artificiale è la capacità di creare sistemi che possono imitare o superare le funzioni cognitive umane, come il ragionamento, l’apprendimento, la comunicazione e la decisione1. La public diplomacy è l’insieme delle attività di comunicazione e dialogo che uno stato o un’organizzazione svolge per influenzare l’opinione pubblica internazionale e promuovere i propri interessi2.

Ci sono diversi esempi di come l’intelligenza artificiale possa essere usata nella public diplomacy, sia per migliorare le relazioni tra gli attori internazionali, sia per creare nuove sfide e rischi.

Alcuni esempi di possibili utilizzi:

  • Traduzione istantanea: l’IA può essere utilizzata per fornire traduzioni istantanee in tempo reale durante eventi internazionali, conferenze o riunioni. Questo può facilitare la comunicazione tra i partecipanti di lingue diverse, migliorando la comprensione reciproca e il dialogo.
  • Monitoraggio dei media sociali: l’IA può essere utilizzata per monitorare i media sociali e capire come un paese è percepito all’estero. Ciò può aiutare a identificare le preoccupazioni e le critiche dei cittadini stranieri e ad adottare misure per affrontare queste preoccupazioni.
  • Analisi dei dati: l’IA può essere utilizzata per analizzare grandi quantità di dati per identificare trend e modelli di comportamento. Ciò può aiutare a prendere decisioni informate sulla strategia di promozione di un paese all’estero.
  • Assistenza virtuale per i diplomatici: i diplomatici possono utilizzare assistenti virtuali alimentati dall’IA per ottenere informazioni sui protocolli diplomatici, le lingue e le culture locali, la storia del paese ospitante e altro ancora. Questo può aiutare a facilitare le relazioni diplomatiche e a migliorare la comprensione reciproca
  • Chatbot per rispondere alle domande dei turisti: i turisti stranieri che visitano un paese possono utilizzare un chatbot alimentato dall’IA per ottenere informazioni sui luoghi da visitare, la cultura locale, le lingue parlate e altro ancora. In questo modo, i visitatori si sentono accolti e informati, migliorando l’esperienza turistica complessiva.

Altre situazioni in cui viene utilizzata l’AI:

  • Meta AI ha sviluppato Cicero, un tipo di intelligenza artificiale che riesce a raggiungere prestazioni a livello degli umani nel gioco Diplomacy3, un gioco da tavolo che simula le dinamiche politiche e strategiche dell’Europa del primo Novecento. Cicero è in grado di negoziare con gli altri giocatori usando il linguaggio naturale e di adattarsi ai diversi stili e personalità dei suoi avversari. Questo potrebbe avere implicazioni per lo sviluppo di sistemi di intelligenza artificiale capaci di gestire situazioni complesse e conflittuali nel mondo reale.
  • OpenAI ha annunciato lo sviluppo e la creazione di GPT-44, un modello di intelligenza artificiale basato sul deep learning che può generare testi coerenti e persuasivi su qualsiasi argomento, a partire da una semplice parola chiave o da una frase iniziale. GPT-4 potrebbe essere usato per creare contenuti informativi o creativi su larga scala, ma anche per diffondere fake news o propaganda.
  • L’intelligenza artificiale sta già rivoluzionando la medicina5, soprattutto a livello diagnostico. Grazie all’analisi dei dati e all’apprendimento automatico, l’intelligenza artificiale può aiutare i medici a riconoscere malattie rare o precoci, a personalizzare le terapie e a monitorare i pazienti a distanza. Questo potrebbe avere effetti positivi sulla salute globale, ma anche sollevare questioni etiche e sociali.

Tuttavia, con l’aumento del suo utilizzo, sorgono anche preoccupazioni sulla sua compatibilità con i diritti fondamentali, la dignità umana, la giustizia sociale e il bene comune.

Per affrontare questi problemi, sono stati sviluppati i principi etici dell’intelligenza artificiale. Queste linee guida mirano a garantire che lo sviluppo e l’uso dell’intelligenza artificiale siano conformi a questi valori fondamentali. Tra i principi etici più comuni ci sono la trasparenza, l’inclusione, la responsabilità, l’imparzialità e la sicurezza.

La trasparenza significa che il funzionamento dell’intelligenza artificiale dovrebbe essere comprensibile e accessibile, in modo che le persone possano capire come vengono prese le decisioni. L’inclusione significa che l’intelligenza artificiale dovrebbe essere progettata per considerare le esigenze di tutti gli utenti, indipendentemente dalle loro caratteristiche personali. La responsabilità significa che i creatori dell’intelligenza artificiale devono assumersi la responsabilità delle sue conseguenze e garantire che sia utilizzata in modo giusto e responsabile.

L’imparzialità significa che l’intelligenza artificiale dovrebbe essere progettata per evitare pregiudizi o discriminazioni ingiuste. Infine, la sicurezza significa che l’intelligenza artificiale dovrebbe essere protetta da eventuali minacce di attacchi informatici o di altre forme di interferenze.

Questi principi etici sono fondamentali per garantire che l’intelligenza artificiale sia sviluppata e utilizzata in modo giusto e responsabile, in modo da massimizzare i suoi benefici per la società e minimizzare i suoi rischi6,7,8

La public diplomacy è una forma di comunicazione che si occupa di influenzare l’opinione pubblica e le relazioni internazionali attraverso diversi canali e attori9. La public diplomacy può avere diversi obiettivi, come promuovere i valori, gli interessi e l’immagine di un paese o di un’organizzazione; favorire il dialogo e la cooperazione tra diverse culture e società; o contrastare le minacce alla pace e alla sicurezza globale9.

L’applicazione dei principi etici dell’intelligenza artificiale richiede una combinazione di diverse strategie e misure, tra cui:

  • La supervisione umana: i sistemi di intelligenza artificiale devono essere monitorati e controllati da personale umano qualificato, che possa garantire il rispetto dei diritti fondamentali e il benessere degli utenti9,10.
  • La robustezza e la sicurezza: i sistemi di intelligenza artificiale devono essere progettati e testati per essere affidabili, resilienti e protetti da possibili attacchi o malfunzionamenti9,10.
  • La non-discriminazione: i sistemi di intelligenza artificiale devono evitare di produrre o amplificare pregiudizi o disparità basati su caratteristiche personali o sociali9,10.
  • L’etica by design: i sistemi di intelligenza artificiale devono integrare le capacità di ragionamento etico nel loro comportamento, basandosi su strumenti formali per descrivere le situazioni e i principi etici per formulare e giustificare le decisioni11. (vedi: Etica dell’intelligenza artificiale – Wikipedia 30; Principi etici dell’intelligenza artificiale: è tempo di unire … 31; Intelligenza artificiale, usi o decisioni non etiche: il dibattito 32; Intelligenza artificiale, le linee guida etico-legali nel mondo 33)

Tuttavia, con l’avvento dell’intelligenza artificiale, emergono alcune delle sfide per la public diplomacy.

La tecnologia sta cambiando il modo in cui le persone interagiscono tra loro e con il mondo, creando nuove opportunità e nuovi rischi. Le sfide principali includono la protezione dei dati personali, la creazione di contenuti e messaggi autentici e il garantire che l’uso dell’intelligenza artificiale sia compatibile con i principi etici.

Gli esperti in public diplomacy dovranno capire come utilizzare l’IA in modo responsabile per raggiungere i loro obiettivi e creare una comunicazione interculturale efficace, al fine di mantenere e rafforzare le relazioni internazionali positive (vedi: Intelligenza Artificiale: riflessioni sulle sfide legali | P&S Legal 34; Le cinque sfide etiche dell’Intelligenza artificiale 35; Etica dell’intelligenza artificiale – Wikipedia 36; Sviluppo etico dell’intelligenza artificiale: le sfide per imprese … 37).

Alcune delle sfide più grandi che in vario modo possono interessare la public diplomacy sono:

  • La privacy: i sistemi di intelligenza artificiale possono raccogliere e analizzare enormi quantità di dati personali, con il rischio di violare la riservatezza e il consenso degli individui12,13.
  • Il lavoro: i sistemi di intelligenza artificiale possono sostituire o modificare le attività umane, con il rischio di creare disoccupazione, precarietà o sfruttamento12,14.
  • L’automazione: i sistemi di intelligenza artificiale possono prendere decisioni autonomamente, con il rischio di eludere la responsabilità e la trasparenza degli agenti umani12,15.
  • La salute: i sistemi di intelligenza artificiale possono intervenire nel campo medico e biologico, con il rischio di compromettere la sicurezza e la qualità della vita degli individui12,14.
  • La diversità e l’inclusività: i sistemi di intelligenza artificiale possono riflettere o amplificare le discriminazioni o le disuguaglianze esistenti nella società, con il rischio di escludere o marginalizzare alcuni gruppi o individui16,15

Un fattore che la public diplomacy deve tenere in considerazione è l’etica. Ci sono diverse azioni che che si possono fare per promuovere l’etica nell’intelligenza artificiale, ad esempio:

  • Informarmarsi e informare gli altri sui principi etici dell’intelligenza artificiale e sui rischi e le opportunità che essa comporta17,18.
  • Partecipare al dibattito pubblico e alle consultazioni sulle norme e le linee guida per l’uso etico dell’intelligenza artificiale19,17.
  • Sostenere le iniziative e i progetti che usano l’intelligenza artificiale per promuovere lo sviluppo sostenibile e i diritti umani20,18.
  • Essere critici e responsabili nell’utilizzo dei servizi e delle applicazioni basati sull’intelligenza artificiale, verificando la loro affidabilità, trasparenza e inclusività17.

Vedi: Intelligenza artificiale, Unesco firma accordo mondiale per uso etico … 38; Tre step per un’Intelligenza Artificiale più etica | SAS Italy 39; L’Intelligenza artificiale può contribuire alla promozione degli SDGs … 40; Le linee guida e i documenti ufficiali delle istituzioni nazionali ed europee che regolano e promuovono l’uso etico dell’intelligenza artificiale21,22,23; Le pubblicazioni e i rapporti di organizzazioni scientifiche e accademiche che studiano gli aspetti etici e sociali dell’intelligenza artificiale24,25; Le notizie e gli articoli di media specializzati che riportano le novità e le sfide dell’intelligenza artificiale nel rispetto dei principi etici23,26; Intelligenza Artificiale e etica: come responsabilizzare la … – Pigro 27; Raccolta fonti normative sull’AI – Stefanelli & Stefanelli Studio Legale 28; Intelligenza artificiale: gli aspetti etici e giuridici – ZeroUno 29.

Quindi possiamo dire che l’intelligenza artificiale (AI) sta diventando sempre più importante nel campo della diplomazia pubblica, o nella public diplomacy e nella gestione dell’immagine e della reputazione di un paese a livello internazionale, attraverso strumenti di comunicazione e relazioni pubbliche.

L’AI può essere utilizzata per migliorare la precisione e l’efficacia delle strategie di public diplomacy, ad esempio analizzando i dati sui sentimenti e le opinioni degli utenti sui social media e sui siti web. In questo modo, i responsabili della public diplomacy possono ottenere informazioni più dettagliate sui loro target di riferimento e personalizzare le loro campagne di comunicazione per raggiungerli in modo più efficace.

L’AI può aiutare nella traduzione automatica dei contenuti, migliorando la comprensione tra paesi e culture diverse. Ciò rende più facile per i responsabili della public diplomacy comunicare con il loro pubblico target in modo più accurato e preciso.

L’uso dell’AI nella public diplomacy solleva anche alcune preoccupazioni. Ad esempio, la questione della privacy dei dati può essere problematica se i dati personali degli utenti vengono raccolti e utilizzati senza il loro consenso.

Inoltre, l’AI potrebbe anche essere utilizzata per manipolare le opinioni pubbliche, ad esempio creando falsi account social o diffondendo notizie false o fuorvianti. Questo potrebbe minare l’integrità della diplomazia pubblica e indebolire la fiducia del pubblico nella comunicazione del governo.

La Public Diplomacy utilizza i sentimenti e le opinioni degli utenti sui social media e sui siti web come una fonte di informazioni preziose per comprendere come il proprio paese o organizzazione sia percepito all’estero. Inoltre, l’analisi dei sentimenti e delle opinioni può aiutare a identificare le preoccupazioni e le questioni importanti per il pubblico straniero, consentendo di adattare meglio i messaggi e le attività di Public Diplomacy per soddisfare tali esigenze.

L’IA può essere utilizzata per raccogliere e analizzare grandi quantità di dati sui sentimenti e le opinioni degli utenti sui social media e sui siti web, fornendo informazioni più rapide ed efficaci rispetto all’analisi manuale tradizionale. L’IA può anche utilizzare tecniche di apprendimento automatico per identificare modelli e tendenze nascosti nei dati raccolti, consentendo di trarre conclusioni più approfondite sulla percezione del proprio paese o organizzazione all’estero.

Questi dati possono essere utilizzati per comprendere meglio le percezioni e le preoccupazioni dei cittadini di altri paesi e per identificare le opportunità e le sfide nella promozione degli interessi nazionali all’estero.

Ad esempio, i governi possono utilizzare i social media per pubblicizzare programmi e iniziative, monitorare e analizzare la copertura mediatica e le reazioni dell’opinione pubblica a tali programmi, nonché interagire direttamente con i cittadini di altri paesi per promuovere una comprensione reciproca.

Inoltre, i sentimenti e le opinioni degli utenti sui social media e sui siti web possono anche essere influenzati attraverso la creazione di contenuti persuasivi e coinvolgenti, come video, immagini e post sui social media. Questi contenuti possono essere utilizzati per migliorare la reputazione di un paese o di una organizzazione internazionale e per influenzare l’opinione pubblica in altri paesi.

La comprensione dei sentimenti e delle opinioni degli utenti sui social media e sui siti web può essere un’importante risorsa per la Public Diplomacy, poiché può aiutare i governi a comprendere meglio le percezioni e le preoccupazioni dei cittadini di altri paesi e a promuovere una comprensione reciproca tra le nazioni.

La privacy nella pratica di comunicazione strategica e di gestione delle relazioni internazionali, solleva diverse preoccupazioni.

La raccolta e l’analisi dei dati sui sentimenti e sulle opinioni degli utenti sui social media e sui siti web possono violare la privacy dei singoli individui. In alcuni casi, i dati possono essere raccolti senza il consenso degli utenti, o possono essere utilizzati in modo inappropriato, ad esempio per scopi di sorveglianza.

I governi possono utilizzare i dati sui sentimenti e sulle opinioni degli utenti per influenzare l’opinione pubblica in altri paesi. Questo solleva preoccupazioni in merito alla manipolazione dell’informazione e alla propaganda, che possono influenzare negativamente la comprensione reciproca tra le nazioni.

Per affrontare queste preoccupazioni, sono state introdotte normative e regolamentazioni sulla privacy e sulla protezione dei dati, come il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’Unione Europea (GDPR) e il California Consumer Privacy Act (CCPA). Questi regolamenti stabiliscono limiti alla raccolta e all’utilizzo dei dati personali e garantiscono il diritto degli utenti di controllare i propri dati.

Le organizzazioni internazionali e i governi stanno lavorando per sviluppare linee guida etiche e responsabili per la raccolta e l’utilizzo dei dati sui sentimenti e sulle opinioni degli utenti sui social media e sui siti web.

La Public Diplomacy può essere un’importante pratica di comunicazione strategica e di gestione delle relazioni internazionali, ma solleva anche preoccupazioni in merito alla privacy e alla manipolazione dell’informazione. Per affrontare queste preoccupazioni, sono necessarie normative e regolamentazioni efficaci, così come linee guida etiche e responsabili per la raccolta e l’utilizzo dei dati.

L’AI può anche essere utilizzata per manipolare le opinioni pubbliche, un problema che richiede un’attenzione particolare.

Una delle principali preoccupazioni in merito all’utilizzo dell’AI nella manipolazione dell’opinione pubblica è l’uso di algoritmi per filtrare e selezionare informazioni che corrispondono alle opinioni degli utenti. Questo può portare alla creazione di una bolla informativa in cui gli utenti sono esposti solo alle informazioni che confermano le loro opinioni e pregiudizi, e sono esclusi dalla conoscenza di informazioni alternative o contrastanti.

L’AI può essere utilizzata per creare contenuti falsi o manipolati, come video deepfake o immagini modificate, che possono influenzare l’opinione pubblica e diffondere disinformazione e può essere utilizzata per creare chatbot e assistenti virtuali che sembrano essere umani, ma in realtà sono programmati per diffondere informazioni manipolate o false, o per attaccare o screditare le posizioni degli avversari politici o dei concorrenti commerciali.

Per affrontare questi problemi, è necessario sviluppare strategie e regolamentazioni efficaci per la gestione dell’AI nella comunicazione e nella gestione delle relazioni internazionali. Ciò include la trasparenza nei processi decisionali e nei risultati ottenuti attraverso l’AI, la diffusione di informazioni diverse e contrastanti, e l’adozione di una cultura della verifica e della verifica dei fatti. Inoltre, le organizzazioni internazionali e i governi devono lavorare insieme per identificare e contrastare le minacce alla sicurezza informatica e alla manipolazione dell’opinione pubblica.

In conclusione, l’AI ha il potenziale per migliorare la public diplomacy, ma è importante utilizzarla in modo responsabile e trasparente per evitare possibili rischi e conseguenze negative.

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Foto di PublicDomainPictures da Pixabay 

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