La legge europea sull’IA è in vigore: cosa devono sapere le imprese internazionali
Sono entrati in vigore i primi obblighi dell’AI Act, il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale, con implicazioni dirette per aziende globali che progettano, distribuiscono o utilizzano sistemi IA nel mercato UE. La normativa introduce un approccio basato sul rischio e mira a garantire trasparenza, sicurezza ed etica nell’adozione dell’intelligenza artificiale.
Dal 16 gennaio 2025, è attivo il divieto su alcune pratiche considerate ad alto rischio, come i sistemi di sorveglianza biometrica in tempo reale e quelli che manipolano il comportamento umano. Entro il 2026, seguiranno obblighi stringenti per i fornitori e gli utenti di sistemi IA ad alto rischio, con registrazione obbligatoria nella banca dati dell’UE e requisiti di conformità tecnica.
Per i datori di lavoro, specialmente multinazionali con sedi o clienti in Europa, sarà fondamentale verificare che i propri strumenti IA, ad esempio per il reclutamento o la valutazione delle performance, non rientrino tra quelli regolamentati. Le sanzioni per la non conformità possono arrivare a 35 milioni di euro o al 7% del fatturato globale.
L’approccio europeo alla regolamentazione dell’IA si distingue per essere il primo tentativo al mondo di normare questa tecnologia in modo armonizzato, ponendo l’UE come modello globale di governance tecnologica.
Approfondimento cronologico
- Proposta AI Act (aprile 2021) – Commissione Europea
- Approvazione finale (marzo 2024) – Consiglio UE
- Entrata in vigore (gennaio 2025) – Eversheds Sutherland
Consigli di lettura
- Lexology
- Guida pratica al rispetto dell’AI Act per le imprese
- Analisi etico-legale dell’IA in Europa
Abstract etico-sociale
Pro: l’AI Act promuove l’uso responsabile dell’IA, tutela i diritti fondamentali, previene abusi tecnologici.
Rischi: potrebbe frenare l’innovazione per le PMI, creare incertezza per le aziende extra-UE, imporre costi di adeguamento elevati.
Conseguenze future: verso una maggiore armonizzazione globale, ma con rischi di frammentazione normativa fuori dall’UE. Impatto significativo su lavoro, privacy e inclusione digitale.
