Il settore degli umanoidi attrae miliardi, ma secondo esperti come Rodney Brooks si tratta di una bolla speculativa: la destrezza resta lontana, la sicurezza è un rischio e l’adozione di massa non arriverà prima di un decennio.
Il fondatore di iRobot, Rodney Brooks, ha messo in guardia da una “bolla” sugli investimenti nei robot umanoidi. Nonostante i miliardi di dollari raccolti da startup come Figure (valutata 39 miliardi di dollari), la tecnologia fatica a superare i limiti pratici: in particolare la destrezza delle mani, considerata essenziale per l’utilità in ambito domestico e industriale.
Secondo Fady Saad di Cybernetix Ventures, al di là di applicazioni spaziali, il mercato resta ridotto e segnato da dubbi sulla sicurezza: “Se un umanoide cade su un bambino o viene hackerato, i rischi diventano enormi”.
Anche i tempi sono incerti. Sanja Fidler e Bill Dally (Nvidia) hanno paragonato l’attuale entusiasmo a quello delle auto a guida autonoma nel 2017, sottolineando come il percorso verso la diffusione globale sia molto più lungo e complesso. Tesla, con il suo Optimus, ha già mancato più volte le scadenze, mostrando limiti tecnici ed economici.
Non mancano segnali positivi: startup come Proception e Loomia sviluppano soluzioni di tatto avanzato, mentre K-Scale Labs e Hugging Face hanno registrato centinaia di preordini per i loro modelli. Tuttavia, per Brooks il futuro vedrà umanoidi “ibridi”, più simili a macchine con ruote che a copie perfette dell’uomo.
Cronologia essenziale
- 2021 – Tesla annuncia Optimus.
- 2023 – Mancata uscita sul mercato.
- 2024 – Dimostrazione di Optimus rivelata come controllata da remoto.
- 2025 – Figure raccoglie 39 mld $, ma gli esperti restano scettici.
- 2026 (previsto) – Inizio vendite Optimus secondo Tesla.
Fonti affidabili:
- TechCrunch
- Nvidia Research
- MassRobotics
Consigli di approfondimento
- Robotica umanoide – MIT CSAIL
- AI e sicurezza – European Commission
- Robotica industriale – IFR
Abstract
I robot umanoidi rappresentano un fascino tecnologico e finanziario, ma restano lontani dalla maturità: destrezza, sicurezza e sostenibilità economica sono i principali ostacoli. A livello etico e sociale, il rischio è duplice: da un lato disillusione e perdita di fiducia negli investitori, dall’altro paure collettive sulla convivenza con macchine antropomorfe. Nel lungo termine, l’interazione sociale con umanoidi potrebbe ridefinire lavoro e vita domestica, ma solo se accompagnata da normative severe e innovazioni realistiche.







