Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) ha adottato un importante parere sull’utilizzo dei dati personali nello sviluppo e nella diffusione di modelli di intelligenza artificiale. Il documento, richiesto dall’autorità irlandese per la protezione dei dati (DPA), mira a fornire linee guida armonizzate a livello europeo, in linea con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR).
Il parere si concentra su tre aspetti principali: l’anonimato dei modelli di IA, l’uso dell’interesse legittimo come base giuridica per il trattamento dei dati e le conseguenze dell’utilizzo di dati personali trattati illecitamente.
Per quanto riguarda l’anonimato, l’EDPB sottolinea la necessità di una valutazione caso per caso da parte delle autorità di protezione dei dati. Un modello può essere considerato anonimo solo se è altamente improbabile identificare gli individui i cui dati sono stati utilizzati o estrarre tali dati tramite query.
L’interesse legittimo può essere utilizzato come base giuridica, ma solo se il trattamento è strettamente necessario e rispetta il bilanciamento dei diritti degli interessati. L’EDPB fornisce esempi come l’uso di agenti conversazionali per l’assistenza utenti e l’IA per la cybersecurity, che possono rientrare in questa casistica, ma con le dovute precauzioni.
Infine, l’utilizzo di dati trattati illecitamente nello sviluppo di un modello di IA può comprometterne la liceità della diffusione, a meno che il modello non sia stato adeguatamente anonimizzato. L’EDPB fornisce anche criteri per valutare se gli individui possono ragionevolmente aspettarsi determinati usi dei loro dati, considerando fattori come la pubblicità dei dati, la natura del rapporto con il titolare del trattamento e il contesto della raccolta.