Google amplia la disponibilità di Opal, la sua app di codifica basata sull’intelligenza artificiale, portandola in 15 nuovi Paesi tra cui India, Brasile e Giappone. La piattaforma consente di generare mini applicazioni web tramite prompt di testo, puntando a democratizzare lo sviluppo software.
Google ha annunciato l’espansione internazionale di Opal, applicazione di codifica no-code alimentata da intelligenza artificiale. Dopo il debutto negli Stati Uniti a luglio 2025, il servizio raggiunge ora Canada, India, Giappone, Corea del Sud, Vietnam, Indonesia, Brasile, Singapore, Colombia, El Salvador, Costa Rica, Panama, Honduras, Argentina e Pakistan.
Opal permette di creare mini app web partendo da una semplice descrizione testuale. Lo strumento utilizza modelli proprietari di Google per generare il prototipo, che può essere modificato nell’editor visuale tramite input, output e passaggi intermedi. Gli utenti possono personalizzare i flussi di lavoro, aggiungere fasi e condividere l’app online con un link Google.
Secondo Megan Li, Senior Product Manager di Google Labs, l’applicazione ha superato le aspettative: gli early adopter hanno realizzato soluzioni non solo ludiche ma anche sofisticate e creative, spingendo l’azienda a puntare sull’espansione globale.
L’aggiornamento include anche miglioramenti al debug: il sistema rimane senza codice, ma ora consente di eseguire i processi passo per passo e di isolare con precisione gli errori. Inoltre, le prestazioni sono state ottimizzate: la creazione di nuove app, che prima richiedeva oltre cinque secondi, è stata resa più rapida e con supporto all’esecuzione parallela di flussi complessi.
Con questa mossa, Google si colloca in un mercato sempre più competitivo, dove realtà come Canva, Figma e Replit stanno sviluppando piattaforme per consentire anche ai non programmatori di prototipare applicazioni senza scrivere codice.
Breve cronologia collegata
- Luglio 2025: Lancio di Opal negli Stati Uniti.
- 2024–2025: Crescita delle piattaforme no-code come Replit e Canva Apps.
- Trend globale: secondo Gartner, entro il 2026 oltre il 75% delle nuove applicazioni sarà creato con strumenti low-code/no-code (fonte).
Consigli di approfondimento
- Google AI Blog – Opal
- OECD – AI and the Future of Work
- World Economic Forum – Democratizzazione della tecnologia
Abstract etico-sociale
L’espansione di Opal riflette la democratizzazione della programmazione, rendendo accessibile la creazione di app a un pubblico non tecnico. I vantaggi includono inclusività digitale, innovazione rapida e riduzione delle barriere economiche. Tuttavia, i rischi riguardano la qualità del software, la sicurezza dei dati e la dipendenza da piattaforme proprietarie. In futuro, l’uso massivo di strumenti no-code potrebbe ridefinire i rapporti tra sviluppatori professionisti e utenti finali, con implicazioni etiche sulla disintermediazione del lavoro tecnico.







