Un giudice federale del Mississippi ha ammesso che il suo staff ha utilizzato un programma di intelligenza artificiale per redigere un’ordinanza difettosa, sollevando interrogativi sull’etica e sulla sicurezza nell’uso dell’IA nei tribunali statunitensi.
Il giudice distrettuale Henry T. Wingate ha riconosciuto in una lettera al Senato che un suo assistente legale ha impiegato l’IA generativa Perplexity per scrivere un’ordinanza, poi rivelatasi imprecisa. Il documento, emesso il 20 luglio, conteneva errori sostanziali: citava cause inesistenti, parti non coinvolte e interpretava erroneamente una legge statale sul divieto dei programmi di diversità , equità e inclusione nelle scuole pubbliche.
L’errore è stato corretto con una nuova versione, ma la vicenda ha attirato l’attenzione del senatore Chuck Grassley, presidente della Commissione Giustizia, che ha chiesto chiarimenti. Wingate ha ammesso che la bozza non era stata adeguatamente revisionata e ha introdotto nuove misure: una seconda revisione indipendente per tutte le ordinanze e l’obbligo di allegare i testi completi dei casi citati.
Grassley ha elogiato la trasparenza del giudice, ma ha ribadito che la magistratura deve sviluppare linee guida chiare e permanenti sull’uso dell’IA. Anche l’Ufficio amministrativo federale dei tribunali ha istituito una task force ad hoc, che ha già pubblicato raccomandazioni preliminari: ogni contenuto prodotto con IA deve essere verificato e, se utilizzato, dichiarato esplicitamente.
L’episodio mette in luce i rischi dell’affidarsi a sistemi non infallibili, che possono generare “allucinazioni” o errori fattuali, e apre un dibattito cruciale sulla responsabilità dei giudici nell’uso di strumenti tecnologici che incidono sulla vita dei cittadini.
Approfondimento cronologico
- 2023-2024 – Primi casi di avvocati sanzionati per uso improprio di ChatGPT in memorie legali (fonte: ABA Journal).
- 2024 – Linee guida provvisorie su IA e tribunali pubblicate dall’Administrative Office of the U.S. Courts (uscourts.gov).
- Ottobre 2025 – Wingate ammette l’uso di IA da parte del suo staff in un’ordinanza errata (fonte: Mississippi Today).
Consigli di approfondimento
- UNESCO – Etica dell’IA
- American Bar Association – AI e dirittoÂ
- European Commission – AI ActÂ
Abstract
L’ammissione del giudice Wingate evidenzia l’urgenza di regole precise sull’uso dell’intelligenza artificiale nella giustizia. Pro: l’IA può velocizzare l’analisi giuridica e supportare carichi di lavoro elevati. Contro: rischi di errori gravi, perdita di fiducia pubblica, possibili violazioni dei diritti dei cittadini. Conseguenze future potrebbero includere una regolamentazione obbligatoria sull’uso dichiarato dell’IA nei tribunali e un dibattito globale sul bilanciamento tra efficienza tecnologica e responsabilità etica.







