Figma integra l’IA nei suoi strumenti: in arrivo un creatore di app e siti web basato su prompt testuali e modello Claude Sonnet.
Figma, piattaforma leader nel design collaborativo, sta lavorando a nuovi strumenti basati sull’intelligenza artificiale per la generazione automatica di app e siti web. La scoperta è stata resa nota dalla ricercatrice Jane Manchun Wong, nota per individuare funzionalità inedite nei software.
Secondo quanto pubblicato da Wong, Figma starebbe sviluppando un AI App Generator in grado di accettare prompt testuali, file Figma e immagini come input. Il sistema si baserebbe sul modello Claude Sonnet di Anthropic, uno dei più avanzati LLM (modelli linguistici di grandi dimensioni) disponibili sul mercato. L’obiettivo è semplificare il processo di sviluppo, permettendo anche ai non sviluppatori di creare prototipi interattivi con l’aiuto dell’IA.
In un altro post, Wong ha rivelato che Figma starebbe anche progettando Figma Sites, un creatore di siti web automatizzato, coerente con l’intento della piattaforma di espandere i propri strumenti oltre il design di interfacce, abbracciando il no-code e l’automazione generativa.
Questi sviluppi si inseriscono in un contesto di crescente adozione dell’IA nel design e nello sviluppo software, con implicazioni significative in termini di produttività , accessibilità e trasformazione del lavoro creativo. Tuttavia, restano aperte domande legate alla proprietà intellettuale, alla qualità del codice generato e all’etica dell’automazione creativa.
🔍 Approfondimento storico e fonti
- Anthropic – Claude Sonnet
- Profilo X di Jane Manchun Wong
- Evoluzione degli strumenti AI di Figma:Â The Verge
- Rapporto McKinsey sull’IA generativa nel design: McKinsey
📚 Consigli di lettura
- “AI e creativitĂ : una nuova alleanza” – MIT Technology Review
- “No-code e IA: il futuro dello sviluppo web”
Abstract | Pro e rischi etici e sociali
Pro:Â democratizzazione dello sviluppo software, riduzione delle barriere tecniche, maggiore efficienza nel design.
Rischi: dipendenza da modelli proprietari, perdita di controllo creativo, implicazioni sulla professione del designer e sul copyright. Le conseguenze future potrebbero includere una nuova iterazione sociale del lavoro digitale, in cui l’IA assume un ruolo di co-creatore.
