Apple ha acquisito silenziosamente la start-up WaveOne con sede a Mountain View, che stava sviluppando algoritmi di intelligenza artificiale per la compressione video. Sebbene Apple non abbia confermato la vendita quando interrogata dai media, il sito web di WaveOne è stato chiuso intorno a gennaio, e diversi ex dipendenti, tra cui uno dei co-fondatori, ora lavorano all’interno dei vari gruppi di apprendimento automatico di Apple.
Bob Stankosh, ex responsabile vendite e sviluppo aziendale di WaveOne, ha annunciato la vendita in un post di LinkedIn pubblicato un mese fa. “Dopo quasi due anni in WaveOne, la scorsa settimana abbiamo finalizzato la vendita della società ad Apple”, ha scritto Stankosh. “Abbiamo iniziato il nostro viaggio in WaveOne, realizzando che la tecnologia di apprendimento automatico e di deep learning potrebbe potenzialmente cambiare il mondo. Apple ha visto questo potenziale e ha colto l’opportunità di aggiungerlo al proprio portafoglio tecnologico”.
Fondata nel 2016 da Lubomir Bourdev e Oren Rippel, WaveOne si è prefissa di prendere il paradigma dei codec video che durava da decenni e renderlo alimentato dall’AI. Prima di unirsi all’impresa, Bourdev era un membro fondatore della divisione di ricerca sull’AI di Meta, mentre sia lui che Rippel lavoravano nel team di visione artificiale di Meta responsabile della moderazione dei contenuti, della ricerca visiva e del posizionamento dei feed su Facebook.
L’innovazione principale di WaveOne era un algoritmo di compressione e decompressione video “content-aware” che poteva essere eseguito sugli acceleratori di AI integrati in molti telefoni e un numero crescente di PC. Sfruttando il rilevamento delle scene e degli oggetti alimentato dall’AI, la tecnologia della start-up poteva “comprendere” essenzialmente una cornice video, consentendo ad esempio di dare priorità ai volti a scapito di altri elementi all’interno di una scena per risparmiare larghezza di banda.
WaveOne ha anche sostenuto che la propria tecnologia di compressione video era robusta rispetto alle interruzioni improvvise della connettività. Vale a dire, poteva fare una “migliore congettura” basata sui dati a disposizione, in modo che quando la larghezza di banda veniva improvvisamente ridotta, il video non si sarebbe bloccato, ma avrebbe semplicemente mostrato meno dettagli per la durata della difficoltà.
Secondo WaveOne, la sua tecnologia, che non richiede hardware specifico, può ridurre le dimensioni dei file video fino a metà, con guadagni maggiori in scene più complesse.