L’iniziativa dell’Unione Europea per controllare l’intelligenza artificiale ha preso avvio in modo incerto mercoledì, con le grandi aziende tecnologiche Meta e Apple che hanno scelto di non aderire al Patto. Questo accordo, lanciato presso la sede dell’UE a Bruxelles, include impegni non vincolanti che anticipano alcune delle regole vincolanti che le industrie dovranno affrontare sotto il futuro AI Act.
L’assenza di Meta e Apple tra i firmatari, insieme ad altre aziende come Mistral, TikTok e Anthropic, evidenzia le difficoltà dell’UE nell’imporre controlli tempestivi su una tecnologia in rapida evoluzione, nonostante le avvertenze sui rischi significativi che essa comporta. Un portavoce di Meta ha dichiarato che l’azienda accoglie le normative europee armonizzate e sta concentrando i propri sforzi sulla conformità all’AI Act, non escludendo la possibilità di aderire al Patto in futuro.
Il Patto, ideato dall’ex commissario europeo per il digitale Thierry Breton, ha perso slancio a causa della sua recente uscita e delle campagne delle industrie che lamentano il rallentamento causato dalle leggi europee. Secondo Breton, il rischio è che l’Europa non riesca a capitalizzare sul potenziale dell’IA, perdendo così un’opportunità unica nel settore tecnologico globale.
Alla cerimonia di lancio, svoltasi in presenza di Lucilla Sioli, responsabile dell’Ufficio dell’IA dell’Unione Europea, sono state annunciate 115 adesioni, tra cui nomi di spicco come Amazon, Google e Microsoft. Tuttavia, la mancanza di adesione da parte di alcuni dei leader nel campo dell’IA mette in evidenza la crescente tensione tra il progresso tecnologico e le regolamentazioni necessarie.